19 Aprile 2017

L’Università incontra la Montagna: proposte formative e di ricerca per la valorizzazione e promozione dei beni naturalistici, ambientali e culturali

L’Università incontra la Montagna: proposte formative e di ricerca per la valorizzazione e promozione dei beni naturalistici, ambientali e culturali

Proposte formative e di ricerca per la valorizzazione e promozione dei beni naturalistici, ambientali e culturali

Premessa

I comuni montani in Italia sono circa il 44% e ricoprono quasi la metà della superficie territoriale italiana (49%), ma in essi risiede solo il 15% della popolazione. Questi territori sono caratterizzati da tutte le problematiche e le criticità proprie delle aree collinari e montane: difficile organizzazione e gestione di servizi alle persone e alle famiglie a fronte di una bassa densità di popolazione, rarefazione dei servizi alle imprese, criticità dei collegamenti, presenza di importanti fenomeni di dissesto idrogeologico, progressivo abbandono dell’agricoltura e conseguente degrado del patrimonio edilizio rurale, riduzione degli esercizi commerciali. Nella maggior parte dei comuni montani che insistono nell’alto Appennino emiliano-modenese si registra ancora un calo della popolazione, principalmente delle giovani generazioni che si allontanano per studiare e non ritornano a lavorare. In questo territorio, dove il clima è monitorato costantemente dall’Osservatorio climatico del CNR e dell’AM di Monte Cimone, i cambiamenti climatico-ambientali in atto prevedono forti impatti in molteplici settori socio-economici montani e nei sistemi naturali. La stesura di specifiche strategie e misure di adattamento per le aree montane, volte a ridurre la loro vulnerabilità e ad aumentare la loro resilienza di fronte alle implicazioni che ne derivano, è di fondamentale importanza per adattare questi ambienti alle nuove sfide del mutamento del clima. Le zone alpine e appenniniche di alta quota sono considerate le aree a maggior rischio di perdita di biodiversità: Alpi e Appennini saranno le zone più vulnerabili in futuro con una perdita di specie vegetali stimata, entro il 2100, di circa il 60%. L’impatto dei cambiamenti climatici sulle foreste si sta traducendo in alterazione dei tassi di crescita e della produttività, cambiamenti nella composizione delle specie presenti con conseguenza di perdita della biodiversità, aumento di rischio di incendi, alterazione ciclo dell’acqua e del carbonio. Tuttavia, il possibile aumento delle temperature estive potrà favorire la montagna nel turismo estivo, pur considerando possibile criticità legate al periodo invernale. Inoltre è previsto un forte impatto di degrado e di abbandono anche del patrimonio culturale. La valutazione della vulnerabilità e dei rischi cui il patrimonio culturale è soggetto, lo studio dei diversi materiali che costituiscono i beni diffusi sul territorio e le forme di degrado che li interessano, costituiscono il tema prioritario nella messa a punto di strategie di protezione, controllo e prevenzione del danno per la conservazione del patrimonio culturale stesso. Obiettivo dell’incontro Al fine di mettere in campo tutte le strategie per affrontare le problematiche descritte si propone l’istituzione di un tavolo tecnico di lavoro che veda coinvolti gli enti di ricerca e formazione (Università e CNR), Regione Emilia Romagna, Enti Locali ed altri soggetti portatori di interesse per raccogliere e mettere a sistema le iniziative dei singoli favorendo lo sviluppo di una rete rilevante di soggetti cooperanti per lo sviluppo delle aree montane attraverso iniziative culturali che tocchino e vadano ad incidere sullo sviluppo dei territori montani. Strategico per tale progetto è il coinvolgimento dei giovani attraverso l’offerta di nuovi percorsi di formazione e di studio per la valorizzazione dei beni naturalistici, ambientali e culturali dell’Appennino, finalizzati a formare esperti del territorio, capaci di favorire e gestire attività connesse con l’ambiente montano, la tutela del territorio, lo sviluppo di attività agricole e turistiche.

Interverranno

Luciana Serri · Consigliere Regione Emilia Romagna

Giancarlo Muzzarelli · Presidente della Provincia Livia

Vittori Antisari · Università di Bologna

Stefania Benvenuti, Emiro Endrighi · Università di Modena e Reggio Emilia

Paolo Bonasoni, Paolo Cristofanelli · CNR

Info:

Stefania Benvenuti · Dipartimento di Scienze della Vita · Via Campi 103, Modena stefania.benvenuti@unimore.it · tel.0592058574 · cell.3355327372

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