8 Febbraio 2023

“Con robot e intelligenza artificiale rendiamo l’agricoltura più sostenibile”, il progetto ha ricevuto un finanziamento da 60 milioni di euro: e c’è anche UNIMONT rappresentata dal prof. Davide Facchinetti

I giorni 1 e 2 febbraio 2023 si è svolto a Povo (TN) presso la fondazione Bruno Kessler il kick-off meeting europeo per il progetto AgrifoodTEF, coordinato dalla stessa fondazione e che ha ricevuto finanziamenti per ben 60 milioni di euro (il 50% arriva dell’Unione Europa e l’altra metà dagli Stati membri) da gestire in 5 anni. Questa ingente somma è stata stanziata per permettere di sperimentare l’efficacia dell’impiego di intelligenza artificiale e robotica in agricoltura. Oltre 3 milioni di euro saranno percepiti dal nodo milanese rappresentato dal prof. Davide Facchinetti di UNIMONT e dal prof. Matteo Matteucci del Politecnico di Milano.

AgrifoodTEF è un progetto che nasce per creare una rete di infrastrutture che aiutino a testare e validare le soluzioni di intelligenza artificiale e robotica utilizzate nel settore dell’agroalimentare e per fornire nuovi servizi alle aziende manifatturiere impegnate nel comparto della meccanizzazione agricola. AgrifoodTEF offrirà anche soluzioni di certificazione, di benchmarking e di validazione ancora non disponibili sul mercato, per tutte quelle applicazioni innovative che comprendono l’intelligenza artificiale applicata alle macchine agricole, la robotica, il telerilevamento (anche con droni), la connettività ultraveloce e l’analisi automatizzata di immagini e dati a tutto vantaggio della sostenibilità e della tracciabilità delle produzioni.

A parere dei proff. Davide Facchinetti e Matteo Matteucci la robotica sarà chiamata in un futuro più prossimo di quanto ci si aspetti a fornire un grande contributo alle attività agricole. Una evidenza la si ha già nel settore zootecnico dove i robot per la mungitura sono ormai una realtà in rapida diffusione, ma molti sono anche i prototipi o le macchine innovative già commercializzate che sono in grado di effettuare ad esempio un diserbo meccanico selettivo, oppure ancora chimico ma limitando fortemente l’impiego degli erbicidi alle sole zone ove questi sono effettivamente necessari, con innegabili vantaggi sulla sostenibilità delle produzioni. Non mancano poi diversi robot destinati alla raccolta di diverse tipologie di frutti o ortaggi, nonché quelli destinati alle lavorazioni del suolo o ai trattamenti fitosanitari. Si tratta ormai di tecnologie pressoché pronte per essere utilizzabili anche su larga scala che porterebbero anche a risolvere molti problemi connessi sia con la scarsa salubrità di certi lavori, sia con la ormai cronica mancanza di manodopera specializzata.

Nella foto da sinistra Raffaele Giaffreda di FBK (coordinatore del progetto) e i responsabili del nodo milanese Matteo Matteucci (POLIMI), Davide Facchinetti (UNIMI) e Giulio Fontana (POLIMI)


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