17 Settembre 2016

«ANTICHE VARIETÀ AGRICOLE LOCALI (LANDRACES)» – CLUSTER DEL GUSTO – domenica 18 settembre 2016 – Orto Botanico dell’Università di Pavia

Per il benessere delle generazioni future è fondamentale salvaguardare la biodiversità vegetale tradizionale del territorio lombardo, che deriva sia dalle piante spontanee che dalle piante coltivate (dette “cultivar”, o impropriamente “varietà”).

A causa della loro scarsa produttività molte cultivar locali tradizionali sono oramai cadute in disuso, mentre le cultivar moderne, più produttive (“ibridi”), ma di solito meno interessanti sul piano del gusto, sono largamente utilizzate. A causa di ciò, nell’ultimo secolo, l’Europa e gli USA hanno già perduto circa l’80% delle colture tradizionali!

Le antiche cultivar locali, denominate sulla base delle leggi europee e nazionali landraces o «Varietà da Conservazione», hanno origine in genere in territori ristretti e rappresentano la memoria storica (cultura rurale, saperi popolari, pratiche locali) e la memoria biologica dell’agricoltura; normalmente hanno un’elevata capacità di tollerare gli stress sia biotici (parassiti) che abiotici (cambiamento climatico, come la siccità) e sono spesso caratterizzate da interessanti sapori ed eccellenti proprietà nutrizionali.

È possibile contribuire a fermare la perdita di agro-biodiversità acquistando e consumando cultivar agricole e orticole locali e i loro prodotti derivati (marmellate, torte, biscotti, farine, ecc.), invece delle cultivar offerte dal mercato standard, in genere interessanti all’occhio, ma poi non al palato. L’Italia è uno dei Paesi più ricchi di cultivar locali di antica origine che aspettano solo di essere riscoperte e valorizzate! La Lombardia, nonostante l’alto livello di produzione agricola di tipo intensivo ed industriale, ospita ancora decine di antiche cultivar da riscoprire e valorizzare.

Queste piante possono essere utilizzate come ingredienti per gustosi piatti tipici della tradizione e molte di queste cultivar locali italiane sono oggi conservate, come semi, presso la Banca del Germoplasma vegetale dell’Università di Pavia, come forma di garanzia per evitare di perderle (ad esempio il mais in banca semi si conserva vitale per 250 anni) e volendo, per avviare progetti di rilancio sul mercato.

Questo evento vuole appunto far conoscere tali “prodotti di nicchia” al grande pubblico dei consumatori, nella speranza di stimolarne così la conservazione (“Se mi mangi, mi conservi!”).

Durante la mostra-mercato “Antiche varietà agricole locali (landraces)”, organizzata domenica 18 settembre 2016 in occasione dell’apertura domenicale dell’Orto Botanico di Pavia, promossa, come da tradizione triennale, dall’Associazione Amici dell’Orto Botanico, sarà possibile conoscere, assaggiare, ma anche acquistare direttamente dai produttori molti prodotti tipici locali lombardi ed altri italiani (es. dell’App. Tosco-Romagnolo).

Sarà inoltre possibile vedere le aiuole dimostrative in cui crescono antiche cultivar lombarde e visitare la Banca del Germoplasma vegetale dell’Università di Pavia, che si occupa della conservazione dei semi di queste cultivar tradizionali per le generazioni a venire.

La mostra-mercato rientra tra gli eventi ufficialmente riconosciuti da Regione Lombardia (DG Agricoltura, attraverso ERSAF).

La manifestazione si svolge inoltre nell’ambito degli eventi curati dal DUC (Distretto del Commercio) del Comune di Pavia e anche nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità…..in bicicletta (16-22 settembre 2016), a cui il Comune di Pavia aderisce; si invitano quindi i visitatori pavesi a venire, se possibile, in bicicletta ed aiutare così a salvaguardare l’ambiente!


Iscriviti alla newsletter