28 Luglio 2022

Affinamento in quota a 2000 m, un metodo innovativo per la maturazione dei vini?

Sabato 9 luglio 2022 presso il rifugio Petit Pierre al Corno d’Aola si è svolta l’iniziativa “Dall’igloo al calice, degustazione a 2000 m” organizzata dal Consorzio Pontedilegno-Tonale con il sostegno dell’Università Statale di Milano, di Cantina Bignotti e il Consorzio Vini IGT Valcamonica. 

Le bottiglie di vino collocate nell’igloo lo scorso inverno sono state analizzate e confrontate con le bottiglie comunemente affinate a fondo valle. Questa sperimentazione, nata dalla collaborazione tra il Consorzio Pontedilegno-Tonale, il Polo dell’Università Statale di Milano con sede a Edolo (UNIMONT) e due realtà locali: il Consorzio Vini IGT Valcamonica e la Cantina Bignotti, si è conclusa con una degustazione in quota, a circa 2000 m, al Corno d’Aola. Scopo della sperimentazione è stato quello di indagare come le basse temperature e/o l’alta quota potessero influenzare alcune caratteristiche dei vini.

Nella giornata di sabato 9 luglio 2022, dopo il saluto del direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale Michele Bertolini, sono stati illustrati i principali risultati delle analisi preliminari condotte dal ricercatore di UNIMONT Davide Pedrali.  Sembrerebbe che i vini bianchi siano stati influenzati maggiormente da questa “innovativa” modalità di conservazione, in quanto il contenuto di acidi organici è risultato inferiore rispetto ai corrispettivi campioni rimasti in cantina. Trend inverso per i vini rossi, i quali probabilmente necessitano di un tempo maggiore affinché queste condizioni ambientali apportino modifiche nella loro composizione. Nessuna variazione, invece, per quanto riguarda i valori di acidità, grado alcolico e pH. “Queste prime analisi devono essere ripetute più volte, per diversi anni, comprendendo un maggior numero di campioni, affinché la sperimentazione e i risultati acquistino valore e solidità scientifica” aggiunge Davide Pedrali.

In attesa di futuri aggiornamenti mediante opportune ricerche scientifiche, le quali potrebbero prevedere una fase del processo di vinificazione direttamente in igloo, questa iniziativa assume un’azione di marketing territoriale, come sottolineato da Michele Bertolini e Graziano Pennacchio, amministratore delegato di Visit Brescia.

Successivamente, i partecipanti sono stati guidati dal sommelier Roberto Spadacini, laureato UNIMONT, in un percorso di degustazione, accompagnato dalla voce della cantante Kelly Joyce in quartetto.

Infine, alcune delle bottiglie affinate in igloo sono state vendute ad un’asta di beneficienza, il cui ricavato sarà destinato al Polo UNIMONT per finanziare una borsa di studio di un giovane ricercatore. Una dimostrazione di come la collaborazione ed alleanza tra Università e territorio è oggi più che mai importante per portare conoscenza, innovazione e risvolti concreti. Il coinvolgimento dl UNIMONT è in piena coerenza con la “mission” del Polo: trasformare le specificità dei territori montani in punti di forza anziché́ elementi di debolezza, mediante approcci innovativi, coinvolgendo anche forze locali, dagli Enti alla popolazione e perché no, i turisti.


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