17 Giugno 2018

racCONTA LA MONTAGNA: cala il sipario sulla prima edizione, nuove idee per i prossimi appuntamenti

A conclusione della prima edizione di racCONTA LA MONTAGNA, nata per ricordare Alida Bruni, l’amica e collaboratrice dell’Università della Montagna – polo di Edolo dell’Università degli Studi di Milano, UNIMONT desidera fare un breve resoconto sul successo dell’iniziativa e ringraziare tutti i partecipanti e i protagonisti della rassegna, dagli autori agli studenti, dai consorzi agli organizzatori. In particolare, l’Arch. Claudio Gasparotti, ideatore, mentore dell’iniziativa e del gruppo di studenti che hanno partecipato con entusiasmo leggendo i libri e dialogando con gli autori in modo spontaneo e mai banale, ovvero: Thomas Angeli, Sara Baglioni, Claudio Bogliani, Camilla Bono, Carlo Hauner, Amedeo Mazzocchi, Erica Moscolari, Dario Russo, Alice Troletti.

Con il primo incontro avvenuto a CIME A MILANO, l’11 dicembre 2017, sono sette gli autori che hanno incontrato gli studenti di UNIMONT, il pubblico della Valle Camonica e tutti gli appassionati di letteratura e montagna che si sono collegati tramite aula virtuale. Il nostro intento è stato quello di parlare di libri e confrontarci con autori che raccontano una montagna priva dell’eroismo delle grandi ascensioni e di una frequentazione eccessivamente atletica del territorio montano, ma volevamo anche rifuggire da stereotipi che affondano nel folclore, nel kitsch, nel vernacolare del montanaro buono, lavoratore e comunque emarginato dalla contemporaneità.

Pensavamo che l’attenzione potesse, e possa anche per il futuro, essere volta soprattutto a testi che ricercano nuovi significati più complessi e articolati del vivere in montagna. Libri legati alla frequentazione di questo ambiente eccezionale, o che esprimono la meraviglia e gli stati d’animo suscitati dallo spettacolo di una natura altrove deteriorata o cancellata.  Libri che parlano di una nuova montagna perché raccontano di nuovi montanari.

Quindi, siamo partiti da un filosofo delle scienze cognitive per leggere e commentare la Lezione del freddo” di Roberto Casati. L’osservazione e la cognizione della realtà è alla base di qualsiasi scienza e conoscenza. Il freddo, e più in generale la condizione climatica, è un paradigma essenziale per la vita in montagna. Le evoluzioni e condizioni climatiche hanno determinato, e lo fanno sempre di più, culture, processi evolutivi, economie. In montagna più che altrove.

Il secondo libro ci ha raccontato lo straordinario percorso da Trieste a Montecarlo fatto dal Professor Marcello Duranti: un abbraccio dell’intero arco alpino percorso a piedi. La dimensione del camminare, della lentezza, permette una maggiore osservazione e riflessione, se poi questo ritmo e questa dimensione la assumiamo in montagna, nascono diverse e nuove filosofie di vita.

Il percorrere una via di montagna può anche essere visto come una metafora di un percorso nelle difficoltà non solo fisiche, ma anche della psiche. L’entusiasmante e ricco di contenuti incontro con Francesco Vertua e con il suo Dislesia, ha interpretato la montagna come, oltre che un luogo e un modo per superare difficoltà fisiche, anche una arrampicata alla ricerca di un sé difficile da comporre, da trovare o ri-trovare.

La via che collega due comunità vicine perché appoggiate alla stessa montagna ma su differenti versanti che la Storia ha collocato in Stati diversi, ci fa capire quanto percorrere il fianco di una montagna o di una gola, fare un passo in più per giungere di la, sono per l’uomo aspirazioni più grandi della montagna stessa perché la montagna è mineralità, è vita vegetale che separa, distingue, ma nella stessa idea di divisione c’è la necessità umana di incontrare, scambiare, conoscere. Questa è la tesi e lo svolgimento de “La via Schener” di Matteo Melchiorre e del suo bel libro raccontato facendoci capire come anche la ricerca storica può essere avvincente e appassionante.

Abbiamo fatto un salto sugli Appennini, a conoscere la Geografia commossa dell’Italia minore” di Franco Arminio, perché l’Italia è un territorio con prevalenza di giaciture montuose che va dalla Alpi all’Etna. Un territorio ricco di paesi di situazioni e valutarne somiglianze e differenze è molto importante e decisivo per comprenderne le peculiarità.

 Con Pietro Maroè abbiamo capito che “La timidezza delle chiome” è finalizzata ad offrire alle stesse una “vita luminosa” e salutare all’organismo di cui quelle chiome fanno parte. Una lettura ove elementi tecnici, di vita e del mestiere di arboricoltore, si sposano con una filosofia e una concezione del mondo vegetale davvero assoluta e speciale.

Infine, il libro Di questo lavoro mi piace tutto” Marzia Verona ha raccontato di un mondo dove le persone si rimboccano le maniche e affrontano ogni giorno difficoltà per coronare il proprio sogno di pastore.

 Abbiamo dunque incontrato figure di nuovi montanari:

  • il professore universitario, cittadino, ma che vede, sul limitare della sua pensione, l’occasione per percorrere la montagna e trovare altre e forse più profonde radici,

  • lo studente per il quale la montagna e la sua conoscenza sono l’ambiente per conoscersi e per capire e superare il suo disagio;

  • lo storico che a seguito del successo del suo libro diventa raccontatore di storie per turisti, con il sottofondo di una fisarmonica lungo passi e sentieri abbandonati;

  • il poeta che, diventato paesologo, promuove letture per raccontare i paesi dell’interno Sud Italia accompagnato dagli strumenti musicali della band del figlio;

  • lo studente universitario 24enne che fa impresa di arboricoltura con il padre per curare alberi antichi e giganteschi;

  • e la pastora, finalmente una presenza femminile, che ci racconta del suo gregge, del suo lavoro che ama incondizionatamente, che ci presenta anche il profilo di ben 70 nuovi giovani montanari under 30 che fanno i pastori.

L’iniziativa aveva anche l’obiettivo di fare incontrare prodotti letterari ed enogastronomici di montagna. Infatti, alla fine di ogni incontro il Consorzio per la Tutela dei vini I.G.T. Valcamonica (con il contributo della Presidente Silvia Toretti e del Direttore Sergio Bonomelli), il Consorzio per la Tutela del Formaggio Silter Camuno-Sebino (con il contributo del Direttore Oliviero Sisti) e il Consorzio della Castagna ci hanno fatto degustare le proprie specialità.

Abbiamo potuto conoscere le seguenti aziende della Valle Camonica:

Ora, UNIMONT sta già pensando alla prossima edizione della rassegna, perché “iniziative di questo genere definiscono e rimarcano il ruolo trasversale e multidisciplinare che UNIMONT ha nella promozione dello studio finalizzato alla valorizzazione delle terre montane” afferma la Professoressa Giorgi. “Il prossimo anno la rassegna sarà arricchita di nuovi e stimolanti prodotti letterari e, come sempre, tutti gli incontri saranno fruibili anche via streaming, attraverso l’aula virtuale, nonché resi disponibili on demand sul portale di UNIMONT”.

Una rassegna che propone testi che altrimenti, purtroppo, non avrei mai letto nè cercato”  – Dario
La rassegna permette di unire la montagna, simbolo di natura incontaminata e paesaggi stupendi, al piacere della lettura. Con ogni libro presentato, consente al lettore di viaggiare verso vette da lui mai esplorate, di guardarle con un diverso punto di vista e di acquisire una maggiore consapevolezza dell’ambiente che lo circonda”  – Claudio
“Racconta la montagna dà la possibilità di esplorare luoghi, conoscere persone, scoprire realtà diverse attraverso la penna degli autori e vivere la montagna a 360°” – Carlo

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